Guida alla scelta di una scuola
Negli ultimi anni il fenomeno moda ha provocato a Milano, in Lombardia e probabilmente in tutta Italia un vero e proprio boom di scuole e insegnanti di questo ballo. Fioriscono infatti corsi dovunque e la qualità, purtroppo, non contraddistingue sempre tutte le proposte.
Prima di scegliere dove iscriversi, è sempre buona cosa partecipare ad una lezione di prova: magari abbiamo visto ballare il Tango in uno spettacolo, e ci è sembrato meraviglioso, ma il lavoro di apprendimento è lungo e ci dovrà dare piacere il fatto stesso di seguire, non solo il risultato finale di saperlo danzare.
Partecipare alla lezione direttamente ci aiuterà a capire se il metodo di insegnamento che viene proposto è davvero efficace per noi: il semplice guardare altre persone che camminano o che pongono attenzione nel ripetere lo spostamento del peso da un piede all’altro… non è molto significativo per indicarci cosa potremmo imparare noi! Ci aiuterebbe comunque a cogliere l’atmosfera del corso, il carattere dell’insegnante, le scelte musicali, che sono tutti fattori importanti.
Ricorda che da un insegnante antipatico, per quanto competente, forse imparerai poco e mal volentieri, soprattutto se sei ancora all’inizio nello studio.
Gli insegnanti qualificati non si riconoscono dall’appartenenza a federazioni (nelle quali si entra spesso solo pagandone la retta di iscrizione) o da diplomi e riconoscimenti ufficiali (che chiunque potrebbe creare) né tanto meno dal passaporto argentino (ricordiamoci che… non tutti gli argentini ballano il tango, come non tutti gli italiani sono pizzaioli, hanno i baffi e sono mafiosi…).
Un buon insegnante deve avere alle spalle anni di studio con grandi maestri, Argentini o meno, aver vissuto direttamente il tango di Buenos Aires. Ma sopratutto grazie alla sua esperienza, ha sicuramente formulato un personale metodo di insegnamento e uno stile di danza proprio.
La sua lezione deve avere alcune qualità caratteristiche:
– esprimere la sua motivazione all’insegnare con entusiasmo,
– essere chiara e coinvolgente,
– avere a cuore la qualità di movimento degli allievi, sempre nel rispetto delle loro motivazioni: magari noi allievi andiamo solo per divertirci con gli amici, e non abbiamo intenzione di diventare Pablo Veron in 10 lezioni… sarà allora inutile creare un’atmosfera troppo seriosa e cupa.